Addestramento all’acquisizione di bersagli multipli a distanze variabili

TAT3D - acquisizione dei bersagli

“Il vero campo di battaglia è tridimensionale, non è piatto come lo schermo di un televisore o il bancone del tiro a segno. La distanza dei bersagli (che nella realtà sono bersagli armati e pericolosi) ha una rilevanza tattica fondamentale. Ciò di cui dobbiamo tenere conto, in uno scenario di difesa reale, è sia la distanza dei bersagli da noi, sia la distanza tra loro, nonché la loro effettiva pericolosità (in funzione della distanza e di altri fattori). Tutto ciò condiziona le nostre tecniche di tiro, i nostri movimenti e la cadenza di fuoco.”

(estratto da Tiro IDC di SDU Team e Fabrizio Comolli)

Come appena descritto nell’estratto in testa a questo articolo, va bene allenarsi in poligono con bersagli statici per prendere confidenza con l’arma e con le dinamiche del tiro, ma se per lavoro dobbiamo andare in strada pronti al peggio, dobbiamo per forza addestrarci nel tiro dinamico/tattico cercando di simulare nel modo più performante possibile lo scenario che potremmo andare ad incontrare.

Un ulteriore difficoltà che si viene a porre tra noi e il completamento della missione, è la priorità dei bersagli. In un azione concitata ci troveremo a dover fronteggiare avversari armati in modo diverso, a diverse distanze e in momenti o posizioni diverse. In mezzo a questo kaos dobbiamo essere in grado di capire chi neutralizzare e chi no, potrebbero esserci anche dei comuni passanti che si trovano li per caso o degli ostaggi, e con quale priorità.

Nell’illustrazione 1 è possibile vedere due aggressori, uno armato di coltello in posizione di attacco molto vicino a noi, l’altro armato di mitraglietta UZI, che seppur più pericolosa del coltello, si trova non tanto in questo caso ad una distanza molto maggiore, ma in una posizione dalla quale possiamo sfuggire alla vista spostandoci semplicemente alla nostra sinistra. Una volta neutralizzato il coltello potremo procedere nell’azione verso quest’ultima.

Illustrazione 1: in questo caso il coltello ha una priorità maggiore.

Proseguiamo con altri esempi, in illustrazione 2 abbiamo una situazione estremamente pericolosa, un ostaggio inerme minacciato con coltello alla gola e una mitraglietta puntata su di noi. In una situazione di questo tipo solo un colpo risolutivo può mettere fine alla contesa, sempre che non ci siano già in atto altre azioni di dissuasione e/o negoziazione.

TAT3D - acquisizione dei bersagli 2
llustrazione 2: un solo colpo risolutivo.

In illustrazione 3 abbiamo invece due minacce, una messa fuori gioco e/o in sicurezza da un altro operatore, l’altra armata e pericolosa.

TAT3D - acquisizione dei bersagli 3
Illustrazione 3: di due bersagli solo uno è quello da considerare.

Un altro caso specifico è quello seguente dell’illustrazione 4, dove sebbene la figura presenta un passamontagna e può quindi essere considerata una minaccia, non è armata in alcun modo e con entrambe le mani visibili, in questo caso bisognerebbe dare la precedenza alla dissuasione ma senza perdere l’attenzione verso il pericolo.

TAT3D - acquisizione dei bersagli 4
Illustrazione 4: Attenzione che il bersaglio non richiede sempre una neutralizzazione violenta.

Ultimo esempio quello di illustrazione 5, ma potremmo andare avanti all’infinito, una minaccia armata e un possibile civile inerme ma con le mani parzialmente coperte, attenzione quindi anche a questo ultimo fino a quando non avremo la certezza che non è un pericolo.

TAT3D - acquisizione dei bersagli 5
llustrazione 5: mai abbassare la guardia, fino a prova contraria tutti possono essere una minaccia.

Prima di passare a come i target TAT3D possono aiutare in questo tipo di addestramento vale la pena di dire un ultima cosa, e cioè che la nostra arma primaria è e rimarrà sempre il nostro cervello, quello che dovremo quindi andare ad allenare sarà la capacità di individuare ed identificare le minacce, e solo dopo ingaggiare la più pericolosa che non sarà necessariamente la più più vicina o la meglio armata.

TAT3D offre a questo riguardo diverse soluzioni di target realistici in grado di simulare le situazioni più disparate. In un conflitto a fuoco reale potrebbe essere possibile affrontare il bersaglio più volte anche dopo essere già andato su di un altro. Nelle illustrazioni 1 e 4 è possibile ad esempio vedere i manichini in grado di cadere una volta colpiti, se nella simulazione rappresentata in illustrazione 1 colpisci la minaccia con il coltello senza farla cadere ma non vuoi aspettare che la seconda più pericolosa possa entrare nella stanza e sventagliare una raffica con l’UZI, puoi neutralizzarla e tornare sulla prima in un secondo momento, anche nella realtà non sempre per i motivi più disparati una minaccia colpita perde di colpo il suo potere offensivo, potrebbe essere necessario tornarci sopra e questo è possibile da simulare solo con attrezzature che di fatto costringono l’operatore ad utilizzare tutti i sensi a disposizione per la loro gestione, esattamente come avverrebbe con minacce vere, e, cosa molto importante, tutti i target TAT3D sono riutilizzabili e personalizzabili per tutte le volte che ne avrete necessità, non diciamo che un target TAT3D è per sempre, ma quasi.

In illustrazione 6 è possibile vedere alcuni accessori con cui dotare i nostri target al fine di sviluppare le capacità sensoriali di selezione durante l’addestramento, come potrete vedere dalla figura sono anche combinabili tra di loro per simulare situazioni particolari come quella in foto di una bomba comandata da un cellulare.

TAT3D - accessori priorità di ingaggio
llustrazione 5: mai abbassare la guardia, fino a prova contraria tutti possono essere una minaccia.

Concludendo, come già detto all’inizio, non basta saper sparare ad un bersaglio quadrato o ad una sagoma di cartone anche se con sembianze reali per essere sicuri di saperlo poi rifare in azione. L’uso di bersagli tridimensionali come quelli di TAT3D permettono anche l’acquisizione dei bersagli da diverse angolazioni che non sempre è possibile vedere sui bersagli a due dimensioni, a meno di non trovarvisi di fronte, e questo li rende oggi tra i migliori strumenti di addestramento per forze di polizia o corpi speciali di pronto intervento presenti sul mercato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *